L'Harry's Bar di Venezia è da oltre settant'anni uno dei luoghi più rinomati al mondo e un'istituzione per la città. Luogo d'incontro di scrittori, artisti, attori, principi e nobildonne, famoso per i mitici piatti e l’impareggiabile atmosfera, sempre imitato e tuttavia inimitabile. Arrigo Cipriani, proprietario dell'Harry's Bar, in quasi quarant'anni di attività ha ampliato l'impresa fondata dal padre, Giuseppe, nel 1931. L'Harry's Dolci di Venezia, l'Harry Cipriani e il Downtown di New York, l'Harry Cipriani e il Cipriani Dolci di Buenos Aires sono le repliche frequentate anche dai clienti del locale veneziano. Scrittore e pubblicista, collaboratore di diversi quotidiani e settimanali, è autore di un romanzo, Eloisa e il Bellini, che ha avuto anche un'edizione americana. Ha pubblicato fra l'altro la raccolta di racconti Anch'io ti amo, un ricettario di successo dal titolo Il mio Harry's Bar, tradotto in inglese e tedesco, e La leggenda dell'Harry's Bar. I locali, a Venezia, vengono frequentati da scrittori, poeti, artisti. Questo diviene memoria, storia e deve essere valorizzato. E è stato valorizzato. Harry's Bar diviene un marchio. C'è il mito, c'è la leggenda. Il nome è Cipriani. E anche Cipriani diviene marchio. C'è il mito dell'Italia, il mito di Venezia e, a un certo punto, il mito di Harry's Bar e il mito di Cipriani. La definizione di ciascuna impresa è una definizione culturale e artistica. Un giovane, per costituire un'impresa, non occorre che parta dai capitali. Deve arrivare al capitale. Al capitale intellettuale. In che cosa dovrebbe investire? Nella cultura e nell'arte. Qualsiasi cosa — un immobile, un libro, un'opera d'arte — diventa un utensile rispetto a quello che diverrà il prodotto, il prodotto di qualità, che è frutto di un dispositivo di parola, di un dispositivo di ospitalità e di un dispositivo di valore. Ciascuna cosa ha da rientrare in un processo di valorizzazione. (Armando Verdiglione)
Echi dal Web L'impresa è prima di tutto cultura e libertà (dal sito Eccellere.com)
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