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La clinica senza pazienti. La vita artificiale. Istanze di bioetica. La stagione dei doganieri dell'ideologia è davvero terminata in Italia?
Il secondo rinascimento
pp. 88
15,49 €
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La clinica senza pazienti
Che cos'è la clinica senza pazienti? Dicendo "pazienti" ci si trova immediatamente nell'inquisizione. Il termine "paziente" (come il termine passione) si legittima sull'inquisizione. Alla passione delle sante risponde la pazienza delle streghe. Si tratta della mitologia inquisitoriale che presiede, nellaicismo, alla mitologia psichiatrica. Il paziente comporta il soggetto e il corpo psicofarmacologico o psicocriminologico. Oggi c'è una diffusione enorme della psicosomatica, cioè del principio dell'unità del corpo e della scena, del corpo e dell'anima, del corpo e dello spirito. È la gnosi. La psicosomatica è gnostica. Si occupa di un serpente che si mangia la coda, l'Uroboro, "il mangiatore della propria coda". Il cerchio prefetto è il serpente che si mangia la coda, dove il punto di arrivo raggiunge il punto di partenza. Cosa assolutamente impossibile.
La clinica senza pazienti è la clinica senza mitologia inquisitoriale. Senza passione, senza pathos e senza pazienti. La clinica non psicofarmacologica, non psicopatologica. La clinica è arte e cultura della piegatura della parola. Nella clinica si tratta della piega. La clinica è compimento. Cristo diceva: sono venuto non per abolire la legge ma per compierla. La legge della parola è compimento della scrittura sintattica. L'etica della parola è compimento della scrittura della frase. La clinica della parola è compimento della scrittura di ciò che si fa. Le cose si fanno e si scrivono. Il compimento delle cose che si fanno e si scrivono è la clinica. Non ha bisogno di abolire il tempo. Sta qui la distanza dalla mitologia psichiatrica che invece si nutre dell'abolizione del tempo e dell'eliminazione dell'Altro. La clinica senza pazienti.
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