L'intelligenza artificiale indaga intorno al modo in cui la parola sfugge al controllo degli umani. Quando è incominciata l'indagine intorno all'intelligenza artificiale? Propriamente con la nozione di scienza. Con l'introduzione dello zero. E con la via per la cifratura delle cose. Ma essenzialmente oggi.
Eppure c'è un modo in cui l'intelligenza artificiale è intesa quale possibilità di assumere la parola, di portarla a significazione. Questo modo passa attraverso Aristotele, Cartesio, Hegel, fino a Chomsky, fino a qualsiasi costruzione psicogrammaticale.
L'intelligenza artificiale esige il robot delle cose, esige la cifra delle cose. Il dibattito degli anni ottanta intorno all'intelligenza artificiale prelude all'introduzione del robot e all'indagine intorno al robot degli anni novanta.
Il foglio dice come la parola si costituisce, nella sua logica, per la scienza, quindi per la divisione che non lascia nessun elemento identico a sé né unitario né opposto né analogo né simile. Il foglio è la tavola che non può evitare la sessualità. Il foglio porta l'albero quindi la logica delle relazioni.
Albero: topologia impossibile. Due cose esistono differenti fra loro - ciascun elemento è differente da se stesso - e in relazione fra loro. Questa giuntura e separazione fra due cose è la croce, l'albero, la relazione che non è una dimensione, la relazione non sociale. (Armando Verdiglione)
Logici, matematici, linguisti, ingegneri, scrittori svolgono qui un'indagine intorno all'intelligenza artificiale e alla robotica. Nessuna istituzione sociale del robot, cui conduce l'artificialità dell'intelligenza come delega a pensare, a fare, a scrivere, ma intelligenza artificiale come arte del fare: un modo di affrontare, senza ontologia, i nuovi dispositivi.
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