The Second Renaissance
     
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 Come camminare nel cielo


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Come camminare nel cielo

Vel. Collana di psicanalisi diretta da Armando Verdiglione

pp. 194    12,91 € Acquista
 
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anno VIII, n°16
 

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Come camminare nel cielo (51.07 kilobytes)


Abstract

Il tempo sorge con il cielo ma senza cosmo. Un cielo dunque diverso da quello definito da Aristotele ora come sostanza dell’estrema periferia del tutto e luogo del divino ora come universo ora come cielo astrologico. Il cielo si concede ai bambini, scrive Hölderlin. Non a coloro che lo cercano o bramano di portarlo sulla terra. E in quanto mai tratto il dado non conduce alla dolce dimora tanto agognata dal materialismo misterico di Laing né al primato della metamorfosi attuata in piena specularità e nella sincronia del vis-à-vis nel gabinetto di Jung. Già Ovidio scrive che il cielo non ha stabilità e che la trasformazione insita nel linguaggio non soggiace all’essere ma risente dell’ineguaglianza di ciascun elemento da se stesso. E aggiunge che nulla è costante, nulla identico a nulla. Ma Ovidio è stato esiliato al Ponto non per queste affermazioni che oggi l’antropoanalisi rivelerebbe per le sue cartelle sulla schizofrenia.

 
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