Un libro come ci voleva, che convoca governanti e funzionari, intellettuali e storici dell'arte, cittadini e studiosi, giornalisti e accademici, donne e uomini che amino l'Italia, deplora ideologie, personalismi, pigrizia, conformismo, ipocrisie, ma non fa tabula rasa, non denuncia, non distrugge: lascia a ciascuno, intera, la propria responsabilità. E fornisce gli strumenti per proseguire sul cammino delle riforme, dei grandi progetti e delle attuazioni quotidiane, nella strada della politica vera, la politica della cultura e dell'arte. E fornisce dati, numeri, carte, documenti inediti e introvabili.
Un materiale prezioso che è ormai alla lettura di ciascuno di noi, sicché nessuno debba sentirsi escluso, nessuno possa adagiarsi nel motto "lamentarsi è bene, accontentarsi è meglio", e delegare, delegare. Delegare la salute, delegare la cultura e 1'arte, delegare la vita.
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