"Noi abbiamo combattuto e lottato per quarant'anni, dal 5 febbraio 1973, con la nascita del movimento culturale internazionale, della casa editrice, della Fondazione e dell'Università. Si sono posti ostracismi da parte degli apparati, da parte di tutti i poteri rappresentati da caste. La direzione non è già data. Intanto, un'ipotesi di luce. E occorre precisare la rotta. Ciascuna volta. La base, per chi combatte e lotta, è l'ingenuità, non è mai la furbizia, che è l'altra faccia della stupidità, cugina dell'arroganza. Sta a noi trovare il modo della ricerca, dell'impresa, e il modo della riuscita. Sta a noi trovare il modo di comunicare anche quando la comunicazione sembra negata. La parola non può essere confiscata. Neppure la ricerca. Neppure l'impresa. Neppure la memoria. Noi proseguiamo, combattendo e lottando. La speranza è il modo della questione aperta. La speranza è come l'ironia. E la fede è l'idea che nessuno ha, che nessuno mai ha, è l'idea che opera perché le cose riescano. L'idea dell'ostacolo assoluto. L'ostacolo assoluto è la condizione del viaggio e anche della riuscita". A.V.
Scrittori, artisti, intellettuali di vari paesi hanno espresso la loro solidarietà. Il programma è questo: pubblicare libri nuovi, organizzare congressi internazionali in vari paesi per accogliere le novità nei vari e differenti settori, senza preoccuparsi che siano conformi allo standard. La novità non è conforme allo standard, che è sempre un'idealità assurda.
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