Questo saggio, scritto da un romanziere, propone un itinerario intellettuale per l’avvenimento più ampio e più terribile di questo secolo: la shoah, il genocidio nazista degli ebrei. Esplora un’altra memoria e altri modi con cui essa si può scrivere. Trova una strada, vietata finora dagli stessi ebrei più profondi e più creativi, del racconto drammatico, detto di fiction, una strada che gli stessi ebrei possono spalancare. Questo manifesto programmatico indica in che modo il pianeta possa non correre il pericolo della più sporca tragedia.
- Prefazione di Luciano Tas - Postfazione di Sergio Di Cori
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