La parola è la vita in atto: è la vita nel suo principio, nelle sue proprietà e nelle sue istanze, è la vita nella sua dissidenza e nella sua characteristica, è la vita nella sua procedura per integrazione e nel suo dispositivo linguistico rivoluzionario. L’atto è la vita in atto: l’atto è scomodo rispetto all’ordine ideale, rispetto all’ordine pubblico, rispetto all’ordine sociale. L’atto è impensabile: e non c’è chi possa tenerlo nell’impugnatura concettuale e nell’armatura ideale. L’atto è socialmente pericoloso: non è compreso nella coscienza della morte, non è assorbito nella coscienza sociale, punta dell’autocoscienza. L’atto è estraneo all’opinione comune, allo schema demonologico, alla luogocomunità. L’atto non è fondato, non è fondante: è la vita in atto. Il principio della nostra vita in atto è il principio sdella parola. La vita in atto è senza soggetto. La cifrematica è la sola scienza che possa dirsi sgombra dell’arbitrio dell’idea: è la sola scienza che possa dirsi scienza della vita in atto, scienza della parola. Con la cifrematica il sacro è la parola nella sua scientia nella sua partitio, nella sua anomalia e nel suo pleonasmo.
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