L’inno è l’annotazione della vita in atto: è l’inno della vita. Non segue la novella degli dèi, degli uomini, dei popoli. Invece, l’inno alla vita è demonologico: la vita che si pensa si dissolve nel nulla. Basta un gesto: e la mano del giullare è la mano della cetra dell’inno della vita. Basta un giullare: e l’inno della vita non è di tutti, non è per tutti, non è per “ognuno” e per “chiunque”, è l’inno nella sua aritmetica e nella sua cifratica, è l’inno nella sua procedura per integrazione, è l’inno della cifrematica. L’inno è il vettore della saga e della leggenda. L’inno della vita è senza più liturgia. L’inno: nessuna apoteosi, ma la parola, la sua aritmetica e la sua cifratica. L’inno sta qui: nel suo numero la vita diviene capitale. Questo è l’ottavo volume della serie Una vita di cifrematica, una collana in cui si riversa la scrittura della rivoluzione cifrematica.
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