Se avete dimenticato quanto assoluto sia il bisogno di aria e di giustizia, di niente e di superfluo, il bisogno di parola, ecco una storia che ve lo restituisce integralmente. Se pensavate che l'epoca avesse ammorbidito e stemperato definitivamente nella morte bianca il dolore e il dispiacere, l'amarezza e l'offesa, questa vicenda li affronta senza paura. E se credevate che il luogo comune avesse ridotto a una rappresentazione psicosomatica ciascun atto di vita, il respiro e il battito del cuore, il pulsare delle arterie e il passo, e avesse reso sentimentali il sole e le nuvole, l'alba e la notte, ecco un libro che di tutto questo restituisce il va e vieni, la punta e il precipizio, l'onda e l'approdo. Con la forza della disperazione e dell'ironia.
Il protagonista del romanzo entra in carcere. Gli viene ingiustamente applicata la custodia cautelare senza che sia stato ascoltato, passando da testimone a incarcerato: sperano che faccia i nomi di politici e magistrati da screditare e colpire.
Leggete i capitoli dei rituali d'ingresso: le foto segnaletiche, le impronte, la denudazione, la cella, la visita medica, il colloquio. Nessun gesto viene accettato, nessuna pena viene assunta. Ciascuna cosa entra nella parola con la sua dignità e la sua integrità. Leggete i capitoli sull'infarto in cella e in ospedale. Nessuna menomazione. Epopea della lotta della vita. Nulla e nessuno possono essere imprigionati. Forte è la voce dal carcere di Montacuto, alta si leva la preghiera oltre le mura. In una rara ricchezza di lessico, in uno stile di antica bellezza, il romanzo è la risposta cattolica a un'epoca di medio, iatro e giustanasia.
L'istituzione carceraria vista con gli occhi di una persona ingiustamente incarcerata
Un avvocato e professore di diritto amministrativo affronta problemi e limiti dell'istituzione carceraria attraverso il racconto di un uomo ingiustamente incarcerato e sottoposto a continue vessazioni. Con una narrazione di grande intensità, Franco Bartolomei coinvolge il lettore nella incredibile vicenda di Montacuto, raccontando i rituali, le procedure e le pratiche di un'istituzione che, verso l'individuo, si dimostra spesso terribilmente vessatoria.
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