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I moralisti
Libro
pp. 124
10,33 €
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Un ancor giovane docente e scrittore, deluso dall'ipocrisia dell'ambiente in cui lavora, in cerca di solitudine e di anonimato, lascia il liceo di Palermo, dove insegna, per accettare l'incarico in un paese del Centro‑nord. Piccolo paese: al professore basta scendere dal pullman nella piazza per trovarsi al centro dell'attenzione. E anche del pettegolezzo. Prende contatto così con un mondo minimo ma non privo di personaggi significativi, entrando nella loro routine ma anche in vicende che gli sfuggono. Invece della quiete interiore agognata, il professore si troverà in un viluppo inestricabile. Moralista il professore che si accorge del cerchio della propria mentalità o moralisti i paesani invischiati in una routine di cui non si accorgono più? Un cerchio o un circo?
Di Elio Giunta, il poeta Mario Luzi ha lodato "la scrittura discretissima e insieme da intellettuale pugnace, estremamente esigente con sé e, certo, anche con gli altri", scrittura saggia per disincanto più che per l'illusione del dialogo con gli altri. In questo libro, Giunta utilizza una prosa che filtra scioltamente tra ambienti e situazioni, realizzando con accattivanti dialoghi una varietà scenica tanto ampia quanto amara, ironicamente allusiva.
Una storia di vita di provincia che è parabola dell'Italia intera
Una narrazione a metà tra favola politica ed educazione intellettuale: nei Moralisti nei moralisti seguiamo le vicende di un professore intellettuale che fugge da Palermo per ritirarsi nella provincia, imbattendosi in nuove difficoltà.
Elio Giunta è uno scrittore siciliano che rifiuta la "sicilianità", quest'etichetta riduttiva, e innalza la vita di provincia a parabola della vita italiana.
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