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Una mappa della dislettura
Libro
pp. 212
15,49 €
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Questo libro costituisce il manifesto di Bloom, ove si cifrano, nella loro lettura critica, tanto la retorica classica dei tropi quanto l'esegesi biblica e la traversata cabbalistica, quanto la psicanalisi freudiana e altro. Gli studiosi delle maggiori riviste letterarie americane hanno scritto che l'impresa di Bloom risulta "irresistibile", per il suo rigore, per la sua logica, per la sua inventiva, per la sua specificità e fin nella sua scrittura.
Mappa della dislettura dunque. Manifesto di un pensiero, di una logica, di una critica letteraria, che è divenuta ormai scuola e che sta segnando un'epoca, e non solo della cultura in America.
E c'è poesia in prosa nella bella lettura di Milton, Emily Dickinson, Emerson, Shelley, Keats, Stevens, Tennyson, Whitman, Browning, Ashbery, Warren, Hardy, Wordsworth, Ammons.
"Una mappa della dislettura studia l'influenza poetica, con cui io continuo a non intendere il passaggio di immagini e idee dai poeti precedenti ai successivi. Influenza, come io la concepisco, significa che non ci sono testi, ma solo relazioni tra testi. Queste relazioni dipendono da un atto critico, una dislettura o mispresa che un poeta effettua sull'altro e che non differisce in natura dai necessari atti critici effettuati da ciascun lettore forte su ciascun testo che incontra. La relazione d'influenza governa il leggere come governa lo scrivere, e leggere è perciò discrivere, giusto come scrivere è un disleggere".
(Harold Bloom)
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