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Le ombre delle idee
Libro
pp. 149
15,49 €
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Edizione critica degli scritti di Giordano Bruno.
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Giordano Bruno pubblicò il De umbris idearum a Parigi nel 1582. Con questo scritto egli intendeva principalmente presentare la sua arte della memoria al re di Francia Enrico III, che aveva sentito parlare delle dottrine del filosofo italiano e delle polemiche che esse suscitavano, e se ne era vivamente interessato. L'arte della memoria, o mnemotecnica, è parte essenziale di quella sapienza magica e esoterica che caratterizza la filosofia rinascimentale. Bruno ne fa però lo strumento di una grande filosofia "solare", volta a rintracciare la "scala della natura", cioè quell"'aurea catena" che stringe in "vincoli" e "somiglianze" tutti gli esseri creati. Da qui, una sapienza che, imparando a ripercorrere per i suoi gradi intermedi l'universo delle cose, sino a toccarne gli opposti estremi, non soltanto ne memorizza l'ordine, ma ambisce affidare alla conoscenza magica poteri d'intervento sui fenomeni.
Le "ombre delle idee", cioè delle essenze che informano l'universo, sono quel fondamento neoplatonico di cui Bruno si avvale per l'elaborazione del suo pensiero originale, espresso nei Dialoghi italiani composti in immediata successione a Londra, dove il filosofo, accreditato dalle lettere di Enrico III, entrerà in contatto con la grande Elisabetta e la sua corte, suscitando anche tra i dottori di Oxford nuovi clamori, entusiastiche accoglienze e accanite ripulse.
Del De umbris idearum viene qui riproposto, tradotto e criticamente emendato, il testo originale della prima edizione parigina.
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