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La metafora dietro a noi
Libro
pp. 119
7,75 €
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Saggio di Sebastiano Addamo pubblicato da Spirali nella collana "Cifre"
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Addamo qui sembra si sia inventata la strada della condensazione e dell'essenzializzazione, per un discorso che, pur preciso di intenzioni, assegna il proprio specifico molto meno all'analisi e molto più alla concisione dell'immagine; dunque basandosi sul doppio registro della densità e della dilatazione, di una costruzione che non esclude e anzi implica inevitabile trasgressione, che è poi quanto icasticamente René Char chiama "ordine insorto".
E René Char assieme (almeno in qualche luogo) a Michaux credo vadano inclusi tra i referenti concomitanti di Addamo; assieme a Heidegger la cui presenza maggiormente si rivela nella seconda parte del libro. Ma un Heidegger di cui Addamo certamente vive (e subisce) implacabile suggestione, insieme rifiutandola, operandone un ribaltamento. Un Heidegger dunque rivisitato, e però doppiato e rovesciato, condotto all'esserci più che all'Essere. La disperazione di ogni fascino che razionalmente si tende a rifiutare.
Però è questa l'antinomia che percorre il libro: la mancanza di fede nella parola, e lo scrivere; la parola necessaria e l'introvabilità di essa; la parola e il silenzio.
E i singoli brani o poèmes sembrano difatti emergere tra luoghi di silenzio, la parola attraversare echi remoti, eco essa medesima; un presente appena come tale avvertito e già declina la morte, o, che è lo stesso, intravedere una lontananza che resta oltre i margini del sensibile, al di qua di ogni attesa… In definitiva un libro quasi anomalo nel panorama dell’attuale poesia italiana, di deliberata – disperata – contraddittorietà.
(Leonardo Sciascia)
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