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Trockij vivo
Libro
pp. 199
7,75 €
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Saggio di Pierre Naville pubblicato da Spirali nella collana "Cifre"
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"Incontrai Trockij per la prima volta a Mosca, nel novembre del 1927. Poi lo vidi in altri luoghi, a Prinkipo, a Parigi, a Copenaghen e in altre città in cui mi trovavo di passaggio, a volte in treno, in auto o su una nave: in genere fu un rapido incontro. Lavorai con lui, ora lontano ora al suo fianco, per più di dieci anni, quasi fino alla sua morte".
Con queste parole Pierre Naville inizia il libro dedicato a uno dei principali artefici dell'Ottobre 1917, Trockij, il cui pensiero e la cui azione a lungo occultati e vilipesi dagli stalinisti cominciano a essere apprezzati nella loro dimensione. Si intensificano gli studi che illustrano e analizzano il suo ruolo storico sottolineandone l'importanza e evidenziandone le propaggini fino all'attualità di oggi.
In che consisteva e come si manifestava la personalità di quest'uomo eccezionale? Gli storici la riconoscono sulla base di eventi e di testi. Talora di testimonianze, prima fra tutte l'autobiografia. A queste opere generalmente manca il vivo approccio all'uomo, non alla vita aneddotica in cui rischia di somigliare a molti altri, ma agli aspetti per cui da tutti gli altri si distingue nei comportamenti abituali, nei meccanismi del pensiero, nei giudizi che dà di altri uomini, nella visione del mondo e della storia, di quella storia che subisce e su cui con forza agisce. Gli fu accanto nella riflessione e nella pratica rivoluzionaria Pierre Naville, uno dei rari testimoni e compagni di lotta cui sia stato possibile valutare appieno l'uomo e il teorico, il combattente e il capo di partito. Naville ricorda e attesta, descrive e narra, scopre e svela: ha la lucidità del seguace che sa valutare e giudicare e magari prendere le distanze. L'ammirazione per quell'uomo fuori del comune è evidente ma non cieca.
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