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Ad infinitum... Il fantasma nella macchina di Turing. Togliere Dio dalla matematica e rimetterci il corpo. Saggio di semiotica corporea
Libro
pp. 232
18,08 €
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Questo libro incomincia dove termina il mio saggio precedente sui segni matematici, Semiotica dello zero. In quel testo, dopo avere dato la caccia allo zero e ai segni simili allo zero, smisi d'inseguirlo di fronte alla sua presenza nel formalismo binario della logica di Boole, che governa il computer contemporaneo.
Qui, non presento un'ulteriore caccia allo zero, bensì un inseguimento dell'infinito. E tuttavia, l'intimità storica e concettuale dell'accoppiamento fra i due rende qualsiasi spiegazione dell'infinito matematico un supplemento di quella dello zero.
Ma questo saggio non vuole essere neanche una critica filosofica del sistema metafisico, di quel platonismo rampante che si fa strada attraverso l'odierna interpretazione della matematica [...]. È, piuttosto, una critica del principio metafisico, assai più sottile (o subdolo), che permea l'intero argomento, il principio della continuazione ad infinitum, inseparabile dal fatto che la comunità matematica accetti in blocco la tesi che i numeri siano "naturali" e non si chieda da dove possano venire questi numeri. Da questo fiasco della comunità matematica proviene la sua incapacità di domandarsi che cosa sia l'infinito e come dobbiamo pensarlo.
In questo saggio, io propongo un modello semiotico della matematica e leggo i segni matematici nei termini di una pratica di scrittura, una faccenda di manipolazione di iscrizioni che caratterizza il pensiero matematico come una specie di sogno a occhi aperti. [...]. Ed è proprio il modello semiotico a permetterci di togliere di mezzo il platonismo come offuscamento teologico del "numero".
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