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Roberto Morelli
La via di Trieste
Collana:
Romanzi
pp 140 12,91 €
Anno pubblicazione: 1995
ISBN: 8877704314
Romanzo di Roberto Morelli. |
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Un delicato affresco narrativo, impreziosito da venature saggistiche sulla scia della tradizione letteraria mitteleuropea
La via di Trieste è la storia di un giovane funzionario diplomatico e delle decisioni che egli si trova a prendere, ognuna delle quali è destinata a dare un indirizzo decisivo alla sua vita. Ma è anche una storia di valori e di sentimenti, di dilemmi e d'interrogativi caratteristici del nostro tempo.
Una storia di viaggi, di volti e di luoghi. Fra Trieste e Grado, Milano e lo Sri Lanka, Bruxelles e le montagna della Carnia, tratteggiati con una freschezza stilistica di rara intensità, si snoda la vicenda di un giovane solitario che rifiuta di conformarsi alla generale visione delle cose. La carriera, l'amore, l'amicizia, la vita nella metropoli e quella in Estremo Oriente, diventano allora motivi di domande e ragionamenti sul significato del vivere quotidiano e del destino dell'uomo; il buddismo e la filosofia occidentale diventano altrettanti spunti per la ricerca di un baricentro interiore.
La via di Trieste si rivela così metafora e apologo, inno alla vita semplice e al contatto con la natura, dichiarazione d'amore per la genuinità e la chiarezza. |
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A svolgere le missioni diplomatiche più ostiche dell'ufficio milanese del ministero degli Esteri arriva da Roma uno strano funzionario: solitario lettore di Bergson e, al tempo stesso, astuto analista dei bilanci degli stati che intrattengono con l'Europa scambi commerciali. Di casa a Trieste, innamorato della bellezza di Grado e del Carso, il giovane diplomatico si dibatte fra l'innegabile piacere di stilare relazioni di viaggi, tanto apprezzate da fargli compiere una rapidissima carriera verso incarichi europei, e la forte nostalgia di un ideale isolamento dal mondo, cercato sui litorali deserti del golfo di Trieste. E, ancora, fra la lettura disincantata degli eventi politici internazionali e l'incanto del paesaggio di Trieste e dintorni, fra la donna della metropoli e quella dell'altopiano. Fino a credere di potere scegliere fra l'artificio e la genuinità, fra il disordine e l'armonia, fra la parola e il silenzio.
Ma invano il protagonista del romanzo trasforma in un'isola di rifugio momenti, luoghi e incontri. La parola, che non si lascia chiudere in convenzioni e codici, irrompe con i suoi mirabili artifici. Metafore e metonimie inconsuete costellano il testo. Dell'animismo, dell'antropo e zoomorfismo resta l'ossimoro. Nella traversata del naturalismo, la natura stessa risulta estremo artificio. Così, a una narrazione venata di riflessioni e di analisi s'intreccia lo straordinario rilievo dell'ipotiposi. E la scrittura di Roberto Morelli innova la tradizione della letteratura triestina e mitteleuropea. |
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