|
|
Giuseppe Grieco
Liturgia di amore e di governi
Collana:
Romanzi
pp 219 10,33 €
Anno pubblicazione: 1981
ISBN: 8877700645
Romanzo di Giuseppe Grieco. |
|
L'Italia del fascismo e della democrazia tra fantasia, cronaca e memoria
La narrazione si apre su piazzale Loreto, in quel fatidico giorno di primavera del 1945, e poi scorre attraverso l'Italia del fascismo e della democrazia.
La storia del protagonista si lega alla storia dell'Italia popolare, quel luogo della memoria che il lettore rivive attraverso una trama a tratti onirica e ricca di simboli, il cui perno è l'amore ed il potere, la politica e la morte.
L'autore fa appello al lettore, lo coinvolge, per arrivare all'essenza di ciò che è successo in quegli anni e per capire cosa è la vita. |
|
"C'era sempre stato quel cavallo bianco nella sua vita...": così comincia questo romanzo in cui i riti pubblici del Potere e i riti privati dell'amore s'incontrano e si scontrano nel tessuto di un'Italia che vive il dramma e la commedia del fascismo e della democrazia. Così, in un impasto che non ha precedenti nella nostra letteratura, cronaca e fantasia si sposano per dar vita a un racconto in cui i morti, i vivi e i falsi vivi portano avanti il balletto‑avventura dell'esistenza sotto lo sguardo di un giudice partecipe: il Cristo "coronato di rose" uscito dalla fantasia del poeta Alexandr Blok. Romanzo che è anche la resa dei conti di un uomo sullo spartiacque della morte, là dove ogni possibile menzogna è bruciata, Liturgia di amore e di governi segna il ritorno alla narrativa dell'autore di Casa Vanacore, che Eugenio Montale definì "i Malavoglia del nostro tempo": un ritorno che è anche un arricchimento per la complessità e l'attualità dei molti temi affrontati nel libro con un impegno umano e civile che ne fa un'opera che ci riguarda tutti, perché tutti dobbiamo rispondere alla domanda: "Che cosa abbiamo fatto della nostra vita?". Grieco non lancia "messaggi". Racconta col cuore di chi "c'è stato" e coinvolge nella sua vicenda, a cavallo tra fascismo e democrazia, i giovani che hanno vissuto i giorni da non dimenticare dell'ultima illusione rivoluzionaria in un'Italia di tromboni, di politicanti e di disperante routine. Per lui, è un dovere esistenziale non uccidere la speranza: ecco perché ha scritto Liturgia di amore e di governi. |
|
|
|
|
|
|