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Salvatore Quasimodo, Maria Cumani
L'arte del silenzio. La danza. La poesia. L'immagine
Collana:
l'alingua
pp 206 20,40 €
Anno pubblicazione: 1995
ISBN: 8877704268
Raccolta di scritti di Maria Cumani e Salvatore Quasimodo, corredati da 40 illustrazioni in bianco e nero. |
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La presente raccolta include gli scritti, i progetti di coreografie, il diario, le poesie, le immagini dei film e degli spettacoli di Maria Cumani e le sue lettere a Salvatore Quasimodo.
Echi dal Web
Quasimodo perfido amante (articolo su Repubblica.it)
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Questo libro è la testimonianza della singolare avventura intellettuale sorta dall'incontro di un poeta e di una danzatrice. Sono raccolti qui gli scritti, i progetti di coreografie, il diario, le poesie, le immagini dei film e degli spettacoli di Maria Cumani, le sue lettere a Salvatore Quasimodo. Il poeta le risponde in uno scambio fittissimo, qui riportato, ma la conversazione con lui va oltre la corrispondenza per divenire interlocuzione del particolare "testo Cumani" che emerge dalla lettura di questo libro: un'insopprimibile istanza di bellezza, un irrimandabile bisogno di ritmo, e l'esigenza di aria e di cielo.
Maria e Salvatore si sono incontrati nel 1936 a Milano: lui già poeta ammirato (Oboe sommerso è del 1932), lei giovane inquieta, presa dalla vocazione della danza. Quasimodo e la danza comportano per Maria Cumani la solitudine più assoluta e il distacco da ogni conformismo. Nonché la lotta – lei studia, insegna, inventa coreografie e spettacoli nuovi dove s'intrecciano poesia, danza, musica – e il dolore.
Dalla Prefazione di Giovanni Raboni: "La lunga storia di amore e di sacrificio che ha legato l'autrice a uno dei più famosi poeti del nostro tempo – di cui qui sono fittissime le impronte o più propriamente le ombre, le proiezioni interiori – è stata vissuta dalla Cumani alla pari, almeno alla pari con il suo partner non solo quanto a intensità emotiva, ma anche (ciò che più c'importa e ci coinvolge come testimoni muti, come ascoltatori) per la capacità d'interrogare a nome di tutti, d'inondare eroicamente e dolorosamente di luce il grande mistero dei sentimenti [...] Ma la verità di queste pagine non dipende in alcuna misura né dagli eventi cui a tratti si riferiscono o rimandano né da un'interpretazione 'realistica' di tali eventi, bensì dal fuoco interno che le percorre e quasi visibilmente, quasi letteralmente le consuma". |
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GIOVANNI RABONI, Prefazione
Primi scritti
Lettere a Savatore Quasimodo, 1936
Lettere di Salvatore Quasimodo a Maria Cumani, 1936
Diario, 1936-1949
Poesie, 1946-1993
Lettere e note alle poesie di Maria Cumani
Danza, teatro, cinema
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siti di riferimento |
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eco di stampa |
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