Quella che viene chiamata psicosi è la materia intellettuale, la materia della parola che diviene qualità. Ciò emerge in modo preciso lungo l’ormai più che cinquantennale elaborazione compiuta a partire dai due saggi di Armando Verdiglione raccolti in questo volume. In questi saggi l’analisi vale alla vanificazione dell’impianto ideale, ideologico, concettuale della psichiatria, per un verso, e, per un altro verso, della semiologia. Alla constatazione che non c’è più malattia mentale si affianca così la constatazione che non c’è più segno delle cose, che non c’è più il segno di morte. Sulla mitologia psichiatrica è stato redatto in occasione del primo congresso dell’associazione, Psicanalisi e politica (Milano, 8-9 maggio 1973). La materia non semiotizzabile è stato redatto per il secondo congresso, Follia e società segregativa (Milano, dal 13 al 16 dicembre 1973). |