L’innocenza della vita in atto non è la negativa del danno naturale e innato: è l’innocenza della parola, è l’innocenza dell’atto nel suo numero e nel suo capitale, nella sua manualità e nella rivoluzione linguistica del dispositivo del gerundio, nella sua procedura per integrazione. L’innocenza: l’accettazione della vita in atto è l’accettazione della parola; e non c’è più vittima, e non c’è più sacrificium sui, e non c’è più mundus. L’innocenza della vita in atto è l’innocenza del sacrum, del signum: è l’innocenza che sfata la superstizione, sfata la mistica e il mistero, sfata la barbarie. L’innocenza: non più l’idea del ritorno, ma il nobile compito di divenire capitale della civiltà della parola. L’innocenza: questione della lastra della parola, questione dell’adiacenza linguistica, della rivoluzione della combinatoria e della combinazione e della procedura per integrazione, questione delle virtù, delle proprietà e delle istanze, questione linguistica, questione dell’inderogabile dell’atto, questione del nomadismo del cosmo della vita.
L’onore non sta nel merito: l’onore sta in quel che mai entrerà nella meritorietà e nell’ereditarietà dell’innocenza e della colpa, l’onore sta in quel che, in virtù del dispositivo linguistico rivoluzionario e della procedura per integrazione, si scrive, riesce e si qualifica, l’onore sta in quel che, fra la lealtà e la classicità, giunge alla prosa. L’onore che rileva del nome ideale cerca un posto, lo statuto del discorso della morte, lo statuto professionale e confessionale, lo statuto sociale. L’onore di chi si pensa, si conosce, si vuole è l’onore di sconfiggere la morte: è l’onore dell’ultimo tempo, è l’onore dell’esemplarità, è l’onore dello spirito. L’onore è sgombro del merito: nessuno può toglierlo né restituirlo, prescinde dallo spirito, dalle categorie dell’uguale e dalle modalità della volontà. L’onestà è il fiore dell’onore: la lealtà e la classicità, la rivoluzione linguistica raggiungono nella prosa, fra la donazione e la firma, il destino di simbolo, il destino di lettera, il destino di cifra. |