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Alberto Bragaglia
Il futurismo europeo
Collana:
Grandi mostre
Video presentazione
pp 335 51,65 €
Anno pubblicazione: 1997
ISBN: 9788877704832
Il futurismo è l'attenzione al disegno, alla traccia. Fra i tre grandi, Boccioni, Balla e Bragaglia, chi ha inteso la portata del futurismo come assenza di promessa artistica o culturale, cioè come assenza di genealogia delle forme artistiche e culturali, è Alberto Bragaglia.
Il futurismo è il modo dell'apertura da cui procedono le cose, quindi anche il tempo. Ma per questo fu turismo alla maniera di Bragaglia non c'è la parola in libertà, non c'è la frase in libertà, non ci sono la pennellata o il disegno in libertà, non ci sono le linee in libertà! Per Bragaglia, come per Leonardo, non ci sono le linee. In questo senso, egli si allontana anche dal geometrismo e da una certa algebra propria di alcune avanguardie.
Dagli anni dieci agli anni sessanta, varie correnti sono state attribuite ad Alberto Bragaglia, ma bisogna ammettere che il suo testo (la produzione filosofica ed estetica, la produzione artistica, i saggi sul teatro e quelli di critica d'arte e di architettura) sfugge a qualsiasi moda.
Egli si è accorto, in un itinerario inedito, di questo iato fra le mode (compresa quella del futurismo) e il suo lavoro, tanto che fino al 1929 ha fatto alcune mostre, poche, con grande discrezione e non volendo essere mai assimilato e accostato in gruppo con gli altri. E, dopo, ha proseguito sempre a produrre, ma si è disinteressato all' esposizione pubblica delle sue opere, non le ha mostrate, tranne in qualche minuscola mostra, qua e là, fino al 1964. Le mostre risalgono agli anni dieci, venti, poi qualcuna, sparuta, fino al 1974. Nel '74, aveva circa quattromila opere accatastate nei cartoni, in casa, senza cornice – sia le pochissime a olio sia quelle su carta. Rispetto agli altri tre fratelli Bragaglia – Anton Giulio, Carlo Ludovico, Arturo –, Alberto era colui che stava in disparte, ma era anche colui in grado di scrivere cose di grande interesse. Alberto Bragaglia è l'inventore della policromia spaziale astratta e scrive la Panplastica . Qual è la proposta? Leggere il testo di Alberto Bragaglia – considerando come testo le lettere, gli scritti, editi e inediti, i disegni, l'intera produzione – e compiere un'operazione culturale attorno a colui che è stato vicino e distante dalle avanguardie, sempre lontano dalle mode, dalle correnti, e dalla critica d'arte. Alberto Bragaglia era anche critico d'arte, sopra tutto teorico dell' arte, ma irrideva spesso alcune mode nella critica d'arte.
Negli scritti e nelle opere di Alberto Bragaglia c'è non solo il respiro europeo, ma l'Europa intera. In questo senso, è fu turismo europeo. Senza nulla di localistico. La lettura del testo di Alberto Bragaglia diventa una battaglia intellettuale: essenziale per la civiltà, per l'Italia, per l'Europa. Nel presente volume sono raccolti scritti e opere dal 1915 al 1985, anno della morte.
(Armando Verdiglione) |
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Video Rai Uno "Effetto Sabato"
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Armando Verdiglione, Il testo
Fabiola Giancotti, La vita
Omaggio ad Alberto Bragaglia (contributi di Leonardo Bragaglia, attore, Fausto Gianfranceschi, scrittore, e Giuseppe Selvaggi, giornalista)
SCRITTI*
Nuova architettura dei teatri, 1924
Unità di ricerche sull'arte, 1934
Spiritualità dei valori, 1934 ca.
Problematiche figurali, 1950 ca.
I. Sguardi alla problematica figurale
II. Temi attuali e problemi superfigurativistici
III. Significazioni, affetti ed effetti significabili
IV. Convenzionalità artistiche
V. L'impegno visuale di talune moralità estetiche
VI. Il costume (estetico) o l'eticità e socialità dei gusti
VII. Libere attività artistiche
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