William Turner e Marco Castellucci sono acquerellisti: l'uno, nell'ottocento, porta l'acquerello all'apice, l'altro, contemporaneo, dipinge con infinita grazia.
Suggestivo l'accostamento: Turner, l'inglese, romantico, tragico, ora è scatenato ora invece raggiunge un classicismo perfetto, è l'uomo del mare e delle navi naufragate, delle tempeste e del sole folgorante, nei colori più audaci; Castellucci, tanto italiano, è misurato, sottile, leggero, è l'uomo dei paesaggi di Toscana e degli Appennini. |