Critico di letteratura e di arte, vicino al pensiero fenomenologico di Luciano Anceschi, Gino Baratta fu autore di un'innovativa apertura critica letteraria e artistica, caratterizzata dalla molteplicità degli approcci in opposizione alla tradizionale posizione estetica unitaria. Partendo da queste posizioni, Baratta prestò particolare attenzione alle interrelazioni fra le arti, alle avanguardie letterarie e artistiche, alla scrittura e al linguaggio, ai topoi della Biblioteca, del Labirinto, delle Aree marginali.
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