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Lévi-Strauss: teoria della lingua o antropologismo?
Libro
pp. 316
15,49 €
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Saggio di Alessandro Di Caro.
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Questo libro compie una lettura del testo di Lévi-Strauss nei termini della fondazione di un'antropologia non universalistica e non teocratica. Al di là di quell'antropologismo che elude il tempo di parola per istituire la parola sul tempo; attraverso la medicina come metafora dell'azione politica volta a guarire dall'inconscio; attraverso la sessuologia che stabilisca il concetto d'identità sessuale sulla biologia; attraverso l'arte come museo di un godimento assegnabile; attraverso la storia come ripristino di una memoria di archivio anziché come trascinata dalla dimenticanza. Infine e sopra tutto attraverso la politica dell'incesto che sul modello di una rivalità che è fobica edifichi la repubblica della malinconia. In un'assenza dell'etica per l'istituto dell'occhio per occhio. L'antropologismo forma un vasto assortimento di risposte al desiderio attraverso la rappresentazione della crisi della fine di secolo sotto la fantasmagoria della fine del tempo e attraverso i segni ora tragici ora comici con cui si annuncia il paradosso della promessa di una distribuibilità del godimento. E da molto forse non accadeva come nell'anno sociale '79-'80 che sulla scena culturale parigina ricorresse tanto il significante morte e non solo nei necrologi propriamente detti ma in particolare a proposito dell'antropoanalisi, dei suoi promotori e delle sue istituzioni. In una drammaturgia spesso polemica e triste in cui emergono eminentemente le tesi dell'antropologismo. Dopo la fine delle avanguardie, delle scolastiche e delle cappelle culturali nonché del sessantottismo. Con qualche elogio ora dell'ipnosi tbilisiana ora della madonna. Qui del fisiologismo lì dello junghismo. Ma non solo a Parigi l'inseguimento di un'arcaicità caratterizza l'era mitologica di questa fine di secolo: ricerca di un principio che stia prima della parola, di un fondamento della contabilità del godimento e di una garanzia da una verità non catastrofica e non tributaria del velo attraverso il capovolgimento, attraverso lo strappo e attraverso l'autopsia. Credenza in un nome del nome che possa purificare la truffa, economizzare il furto e calcolare la rapina.
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