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Bonneuil, sedici anni dopo. Come sfuggire ai destini programmati nello Stato-Provvidenza
Libro
pp. 278
15,49 €
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Saggio di Marie-]osé Richer-Lérès.
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Il tema: Bonneuil “istituzione esplosa”, fondata nel 1969. Che cos'è diventata sedici anni dopo?
Il titolo: Bonneuil, sedici anni dopo.
Questo è anche il tempo dello scarto esistente tra la fondazione "selvaggia" di un luogo di accoglimento per bambini e adolescenti cosiddetti psicotici e la sua impostazione progressiva nel quadro di una tutela amministrativa (Previdenza sociale, DDASS - Direction Départementale des Affaires Sanitaires et Sociales - della Val-de-Marne).
In questo racconto a più voci, vengono analizzati gli effetti dell'irruzione dell'amministrativo nello spazio terapeutico (gli effetti perversi della legge del 30 giugno 1975 o le conseguenze sul piano di un'etica medica della legge del 30 gennaio 1984: infatti, ormai è l'economico a dettare legge al terapeutico).
In questo libro, s'incontreranno anche questioni relative alla frequenza scolastica dei cosiddetti “non scolarizzabili”. Si vedrà, così, che una “deistituzione” del corpo scolastico può aprire allo svelamento di un altro corpo (nello scolastico), ma questo comporta per il bambino il rischio di sentirsi esistere in un corpo vivo. Ma come sventare la paralisi del campo quando essa è indotta dal soggetto? Ci sono alcuni esempi, che riguardano il tragitto dei bambini e degli adolescenti dentro e fuori Bonneuil. È stato tratto insegnamento dalle riuscite e dagli scacchi: così, è posto l'accento sullo stile di lavoro suscettibile di permettere, in tutta una serie di casi, il passaggio effettivo, dall'infanzia all'età adulta, dallo statuto di “handicappato” a quello di adulto “normale”, e questo comporta che, ciascuna volta, il soggetto corra il “rischio di vivere” e il “rischio di guarire”... Dunque, nel tragitto qui evocato, insiste il “vissuto” di un'esperienza comune, che coinvolge gli psicologi, gli insegnanti, i bambini, i loro genitori, senza dimenticare gli artigiani e i contadini che li accolgono.
Ecco un libro che tocca sul vivo i curanti, gli insegnanti, i genitori di bambini “disadattati”, gli amministratori della Sanità e i politici e i cittadini “senza qualifica”.
Gli autori: gli “autori” di questo libro, se hanno preso la penna, devono l'essenziale del loro lavoro agli uomini e alle donne del campo che glielo hanno insegnato.
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