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Il successo della fobia. Studi sul discorso ossessivo
Clinica. Collana internazionale di psichiatria
12,91 €
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In quanto l'altra faccia dell'amore, la fobia viene privilegiata da ogni regime perché la cosa si faccia umana per diventare pubblica. In quanto l'altra faccia del nome, il terrore dispone la repubblica nel suo divinismo dell'ora ultima. Tucidide dice che sulla mutualità della fobia si basa la certezza dell'alleanza nonché la sua sacralità. La fobia nutre fiducia verso l'oggetto mentre la fedeltà lo feticizza nella sua prossimità presunta senza lontananza.
La fobia viene evinta dalla condensazione tanto da sembrare a volte una risorsa straordinaria di umorismo. Il suo successo sta nello scacco della mediazione dell'impertinente che presume d'istituire. La fobia privilegia il pericolo per goderne e come via del godimento nella sicurezza che il mostro non ha dissipato la causa. Una figura dell'impertinente il mostro anziché il segno della sua eliminazione.
La fobia limita il nome per farne il paradigma dell'araldica e divide l'oggetto e la causa per una metafisica tanto impegnata quanto da burla. Fa e rifà il suo giro sull'impossibilità di vedere la voce, posta così in rilievo. La struttura della fobia induce la causa di godimento mentre il senso di colpa cerca giustificazione nella fobia senza trovarla. La fobia non ama propriamente l'oggetto ma la sua lontananza che possa custodirlo anche nella prossimità ma mai vicino. Ha forse qualche possibilità di successo l'eroismo quale forma di gestione della fobia da parte del moderno?
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