Distantissima dalla psicofarmacologia e dalla psicopatologia, agli antipodi della nozione di sostanza, la droga nella psicanalisi è quel che Freud chiama inconscio, una logica particolare, la logica della nominazione. Scrittori, psicanalisti, medici, psichiatri, semiologi si confrontano sulle sue implicazioni per l'invenzione di una medicina scientifica.
In questo libro viene esplorata in termini inediti la connessione tra medicina e psicanalisi. La medicina scientifica non offre supporto alla mitologia medica profusa nella manualistica, negli studi professionali, negli ambulatori del patetismo e negli ospedali della miseria. Si tratta infatti dell'istanza scientifica, e non più ideologica, da cui procedono tanto la pratica della medicina quanto la pratica della psicanalisi.
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