Scrittori, artisti, in un'accezione nuova: nel secondo rinascimento l'oralità è il modo di scrittura dell'esperienza originaria. L'intreccio di queste conversazioni al di fuori degli schemi contribuisce al processo di valorizzazione della memoria: testimonianze, racconti, aneddoti, apologhi, paradigmi di vita, amicizia, battaglie intellettuali. Un viaggio tra paesi, contrade e città: a Parigi con Jean d'Ormesson e Félix Guattari, a Tunisi con Alain-Gérard Slama, a Cuba con Armando de Armas, Carlos Carralero e Armando Valladares, a Gerusalemme con Nadine Shenkar, a Cambridge con Vladimir Bukovsky, a Mosca con Elena Gurwič, Ljuba Lyssenko, Viktor Erofeev, Ely Bielutin, Aleksandr Jakovlev, a Aquisgrana con Günter Roth, a Odessa con Josif Gurwič, in Siberia con Valentin Tereshenko, a New York con Lukas Foss e Franco Desideri, a Budapest con Thomas Szasz, a Clusone con Mary Palchetti, a Roma con Pier Francesco Paolini, Antonio Vangelli e Antonio Vacca, a Monte Urano con Sandro Trotti, a Camerano con Salvatore D'Addario, a Napoli con Ruggero Guarini, a Cuma con Ferdinando Ambrosino, in Calabria con Mimmo Rotella, Enzo Nasso e Saverio Ungheri, in Sardegna con Bachisio Bandinu, in Cina con Shen Dali e Dong Chun. E oltre. La restituzione del testo di uno scrittore e di un'artista avviene con l'incontro, con la ricognizione filologica, con la lettura in un dispositivo di parola, cioè di vita. Ne risulta l'unico, il caso dell'unico, il caso di qualità. e "l'industria" che secondo Machiavelli "vale più che la natura" si fa di arte e d'invenzione, che di scrivono. È questo il valore assoluto dell'opera, della scrittura, quindi della memoria.
Echi dal web Scrittori, artisti (recensione da "Mangialibri.com")
|