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L'Europa sarà cristiana o non sarà
Libro
pp. 139
15,00 €
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Raccolta di interventi di Mario Mauro.
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C’è un grande infingimento sulla storia delle radici cristiane dell’Europa. Non sono preoccupato del fatto che, nella bozza di Costituzione europea, manchi la citazione delle radici cristiane dell’Europa e che questo rechi danno all’esperienza dei cristiani o alle sorti di Santa romana chiesa o delle chiese in Europa. Non riesco a immaginarmi i funzionari della Commissione europea come persecutori dello stesso calibro di Nerone o Diocleziano, descritti ampiamente dalla storia. Non sono preoccupato né per i cristiani né per il cristianesimo. Sono preoccupato, piuttosto, per la democraticità delle istituzioni, che sono frutto di quell’insegnamento che ha separato nettamente religione e politica, e che è insito nel cristianesimo stesso.
Quando Gesù rende chiaro a tutti di avere distinto tra ciò che bisogna dare a Cesare e ciò che bisogna dare a Dio, pone le fondamenta dell’esercizio della libertà, quindi di un habeas corpus, di ciò che della persona resta impenetrabile al potere. Sacrificare questo sull’altare del politicamente corretto significa far risultare politicamente corretta l’esperienza della libertà. Le nostre istituzioni sono il frutto di una separazione convinta, completa e articolata che non è mai ostracismo tra religione e politica. E le radici dell’Europa sono radici cristiane perché serbano questo particolare accento della libertà, che è poi il cristianesimo stesso.
La preoccupazione per il politicamente corretto, oggi, sembra quasi incomprensibile, non perché vi sia una particolare ostilità verso il cristianesimo, ma perché c’è una particolare ostilità verso la libertà.
(Mario Mauro)
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