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Philippe Sollers
Paradis
Collana:
Romanzi
pp 228 12,91 €
Anno pubblicazione: 1981
ISBN: 8877701366
Romanzo di Philippe Sollers. |
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Il romanzo di un iconoclasta della lingua. Uno scrittore rivoluzionario sulla scia di Artaud, Pound e Proust
Una prosa dalla cadenza joyciana, un flusso narrativo senza interruzioni fa da cornice ad un romanzo d'avanguardia straordinario per stile e finezza. Si avvertono l'eco di Dante, Proust, Artaud, Pound e le loro lotte contro l'ordine costituito, che in Sollers diviene lotta contro la tradizione borghese. Come un odierno Dante che rompe con la tradizione medievale ed esalta il volgare, Sollers scrive con linguaggio postmoderno, fonde politica, capitalismo e materialismo per dar vita ad una lingua che ricalca le convenzioni orali.
Un libro acclamato dalla critica che a distanza di vent'anni non ha perso lo smalto di un tempo.
Echi dal web
Les 10 livres preferes de 100 écrivains (articolo Télérama)
French writers name Proust as their favourite author in literary survey (articolo Guardian) |
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Perché non una punteggiatura visibile? Perché vive dentro le frasi profonda, più efficace e precisa, flessuosa; più leggera del grosso macchinario dozzinale di punti virgole parentesi virgolette trattini. Qui si punteggia più che mai ma altrimenti, a voce, a respiro, a cifra, all'orecchio; qui si dispiega il volume dell’eloquenza leggibile!
Perché non gli spazi bianchi, i paragrafi, i capitoli? Perché tutto si racconta e insieme si ritma ora, non nell’ordine angusto della vecchia e ingarbugliata logica terrestre ma in quell'altra logica meravigliosamente chiara e continua, a eclissi, delle onde e dei satelliti. Rotazione nell'essere umano intorno a che? Ai mille e un modo d’illudersi sul potere e sul valore del sesso. Salve al piccolo pianeta rotante e pensante nella sua galassia delle galassie!
Perché non una storia ma cento mille storie? Perché non è più tempo di simulazione e di quadri. Perché dilaghi copiosa, minuziosa e rapida la narrazione con la sua memoria dall’orrore al comico, dall'iterata constatazione di morte allo stato mistico, dall'informazione critica alla meditazione catastrofica, dal biologico al metafisico passando cabalisticamente attraverso la derisione, l'oscenità e, sempre, il tragico.
Ecco il romanzo.
Perché Paradis? Perché anche se fossi all'inferno sarebbe questa la mia maniera d'essere. Perché ho l'impressione di essere capitato per caso dentro l'immenso umorismo del non essere. Che ancora prova la necessità inaudita di essere detto.
(Philippe Sollers) |
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