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Michel Arrivé
Linguaggio e psicanalisi. Linguistica e inconscio. Freud, Saussure, Pichon, Lacan
Collana:
l'alingua
pp 392 25,00 €
Anno pubblicazione: 2005
ISBN: 9788877707048
Da più di trent'anni inseguo il progetto di porre il problema dei rapporti fra linguaggio e inconscio.
In questo libro, se anche dico "io", a parlare dell'inconscio e del linguaggio non sarò io, saranno il discorso della linguistica e il discorso della psicanalisi: discorsi diretti in certi casi (la linguistica sul linguaggio, la psicanalisi sull'inconscio); discorsi incrociati in più occasioni (la psicanalisi sul linguaggio, la linguistica sull'inconscio).
Che l'inconscio sia parte in causa nel linguaggio si sa, e a ogni modo si dovrebbe saperlo, dopo Freud, il quale non fa che ripeterlo, dal 1891, nel suo testo Come intendere le afasie (Spirali 1990), sino alla fine della sua riflessione. Lo si sa, e a ogni modo si dovrebbe saperlo, dopo che Lacan ha articolato la forma definitiva del suo aforisma "L'inconscio è strutturato come un linguaggio". |
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Nota all'edizione italiana
Premessa
Sorvolo del paesaggio ad altitudine variabile
FILIERA PRIMA - Saussure, Lacan, Freud
Introduzione
I - Il Cours de linguistique générale: saggio di rilettura
Sistema di segni e semiologia
Linguaggio, lingua e parola
Il segno saussuriano
- L'arbitrarietà del segno
- Il carattere lineare del significante
- Conclusione sui due principi
I sistemi di segni e la nozione di valore
Rapporti sintagmatici e rapporti associativi
Sincronia e diacronia
II - Lacan lettore di Saussure
Messa a punto cronologica
L'origine saussuriana del concetto lacaniano di significante
Significante saussuriano e significante lacaniano: divergenze
- Che cosa l'algoritmo mostra
- Che cosa l'algoritmo mostra malamente
- Che cosa l'algoritmo non mostra
Significante saussuriano e significante lacaniano: convergenze
- Duplicità vel dualità
- L'articolazione dei due significanti
- Arbitrarietà o contingenza del significante lacaniano?
- Il carattere lineare del significante
L'inconscio strutturato come un linguaggio: ma quale linguaggio?
Conclusione
FILIERA SECONDA - Freud, Pichon, Lacan
Introduzione
I - Le teorie linguistiche di Damourette e Pichon
I quadri teorici della riflessione DP
La persona grammaticale
La negazione
1. La discordanza e il discordanziale
2. La forclusione e i forclusivi
II - Destino lacaniano di impersonamento, discordanza e forclusione
L'impersonamento
La discordanza e la forclusione
1. La discordanza
2. La forclusione
III - Improvvisi incontri attorno alla sisemia e al metalinguaggio
La sisemia omofonica
Il metalinguaggio
PROBLEMI
I - Il senso opposto delle parole primitive... e delle altre
II - Il lacaniano "non c'è..."
- Preambolo pseudofreudiano in forma di racconti di sogni
III - Lacan sullo stile, sullo stile di Lacan
IV - Lacan lettore di Jarry, Jarry lettore di Lacan
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