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Vittorio Mathieu
Le radici classiche dell'Europa
Collana:
Università internazionale del secondo rinascimento
pp 225 30,00 €
Anno pubblicazione: 2002
ISBN: 9788877705938
Saggio di Vittorio Mathieu. |
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Cominciai con l'accorgermi, più di vent'anni fa, che il simbolo sotto cui va letta l'intera storia dell'Europa è l'avventura: nel bene e nel male. Il termine "avventura" (e "romanzo d'avventure") nasce tardi, dall'incontro fra l'eterno Viandante germanico e la stabilità ideale del Senato di Roma; ma forme e contenuti vengono dalla civiltà ellenistica, ereditata da Roma in politica non meno che nelle arti.
Poi, per una felice occasione, mi accorsi che il primo autentico romanzo d'avventure era stata l'Odissea. Nel frattempo mi era accaduto di ritornare su un pensatore oscuro e, al tempo stesso, chiarissimo, posteriore a Omero ma anteriore alla classicità per eccellenza del V secolo ateniese: Eraclito [...], divenuto importante dopo che la scienza ha preso nella nostra vita il posto che ha adesso.
La cosa più tipicamente avventurosa è la scienza: essa ci fa venire incontro continuamente cose nuove, ma queste cose nuove non esisterebbero neppure, se lo scienziato non si muovesse. Egli, senza sapere ancora che cosa siano, cerca e, mentre si muove, le cose gli vengono incontro. Tutte queste cose nascono e vengono verso di noi, sono ad ventura, nella misura in cui noi andiamo verso l'ignoto e cerchiamo di renderlo noto. L'avventura della scienza, dal punto di vista cronologico, è, forse, l'ultima avventura. Incomincia già prima, ma è quella che rimane più a lungo e che permane tuttora. In qualche modo, è quella che si è davvero estesa a tutto il mondo. Infatti, non esiste altra scienza oltre la scienza europea. È sempre la scienza europea che va all'avventura.
(Vittorio Mathieu) |
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Prefazione
LA NAVIGAZIONE
L'AVVENTURA, SPIRITO DELL'EUROPA
L'ODISSEA, ALLEGORIA DELL'EUROPA
I. Dall'epos all'avventura
- L'Odissea e l'Europa
- L'avventura genera il proprio spazio
- Il riferirsi dell'avventura a un centro
II. Elena e Penelope
- Dalla guerra fra nazioni alla guerra domestica
- Da Itaca a Roma
- Il pericolo del naufragio
III. La mediazione ellenistica
- Dagli alessandrini ai romantici
- Il "moderno" conseguenza del "classico"
- Romanticismo ante litteram
- L'educazione sentimentale non è per Ulisse
- Autoironia e parabola
- Il romanzo dopo l'Odissea
IV. La nave e il cavallo
- La tentazione della nave
- I due vettori dell'avventura europea
- Il concavo e il convesso
V. Le avventure di Ulisse
- Solitudine
- La socievole insocievolezza del mare
- Circe
- La Nékyia
VI. Conclusione
Note ad alcuni libri dell'Odissea
-Libro I, La telemachia
- Libro IV, La ricca Sparta
- Libro VI, I Feaci e Nausicaa
- Libro VIII, Il racconto di Ulisse
- Libro X, Circe o la discesa agli Inferi
- Libro XI La secolarizzazione
- Libro XIII L'ira di Ulisse
- Libro XVIII, "San giunto con odio"
- Libro XXI La gara con l'arco
ERACLITO
I. Il personaggio e l'ambiente
- I "frammenti"
- Efeso
- La legge del cosmo e della città
II. Il linguaggio
- La Sibilla
- "La natura ama nascondersi"
- Contro il "nozionismo"
- Poeti e prosa tori associati
- Filosofia e ricerca
- Un frammento controcorrente
- Le "connessioni"
III. Tutto scorre
- L'equivoco scettico
- Il fiume e il mare
- Il respiro cosmico
IV. Il circolo degli elementi
- Il "piccolo circolo" intracosmico
- Dall'uno tutte le cose
- Non "panteismo"
- L'ordine della natura
V. Il tempo e la morte
- Alternanza e tensione
- L'evo che "gioca"
- Contrasto, in attesa della morte
- L'armonia invisibile
- Contesa, non violenza
- Giudizio finale?
VI. Il risveglio dei dormienti
- Il discorso che "è sempre"
- Il chiasmo
- Il logos
- Il problema etico
- Il problema ontologico "Indagai me stesso"
- Tra il fiume e il fuoco
- La luce nella notte
- I misteri
VII. Eraclito e noi
- Mancanza di una "scuola"
- Eraclito e Hegel
- Eraclito e Goethe
- Eraclito e il "postmoderno"
- Oggi e domani
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