|
|
AA. VV.
In materia di amore. Studi sul discorso isterico
pp 186 12,91 €
Anno pubblicazione: 1980
L'amore è preso in una frazione. In quello che Leonardo Pisano chiama numerus ruptus. Trae con sé la rottura di ogni dialogo. La questione del tempo è avvertita nell'isteria nei termini del "troppo tardi" che autorizza ciascuna scena a situarsi nel tempo di amare. Sicché l'isteria è un formidabile sforzo di opporsi al godimento trattandolo nella rappresentazione del desiderio. Sicché, ancora, l'impossibilità di parlare del godimento fonda il discorso d'amore come discorso del desiderio. Il non avere non solo resta indicibile ma è rappresentato dal dare. In definitiva nell'isteria il godimento dimostra il teorema del desiderio, rappresentandosi come godimento dell'Altro. E quest'Altro ogni tanto si consacra a dare la prova. La prova che gode, dunque desidera. È un amore, quello dell'isteria, quanto mai autorevole: in una rappresentazione dell'autorità di cui fa il capo. "Ho un corpo" si dissimula dietro ciò che dà da vivere. Il corpo si costituisce così supporto della metafora dell'amore. Pertanto la tavola di verità. L'isteria fa del corpo un velo. Installandosi tra la causa e l'oggetto del desiderio. In questo modo la verità parla solo nella parodia che ne offre l'isteria ai suoi amanti. Amanti della verità e dell'isteria. Sta qui il suo causare. Nell'instaurazione dunque di un corpo ciarliero. Nell'offrire al discorso filosofico una verità come straniante. Che è già qualcosa di diverso dalla traduzione, compiuta dal sillogismo, della verità nella realtà. Il discorso isterico si articola in un gioco, in una messa tra parantesi della fede dell'analista. Buona o cattiva che sia. In questo gioco, l'investimento corre tra il fantasma e l'deale. L'ideale non consente al fantasma di realizzarsi. Sarebbe la sua estinzione. Impossibile del resto, perché se il fantasma c'è anche in ciò he io credo, il fantasma non è cio che io credo che sia tale. |
|
Principali contenuti della rivista:
ARMANDO VERDIGLIONE, Il sessuale
LETIZIA LIONELLO, Come annodare bordi impossibili
MOUSTAPHA SAFOUAN, Che cosa vuole una donna?
JEAN-CLAUDE MALEVAL, Le follie isteriche
GIOVANNI CASTALDI, L'indeducibile
EUGENIO BORGNA, L'isteria come immagine perduta nello specchio
GIANCARLO RICCI, Il corpo e la cifra
MAX BELUFFI, Babinski, l'isteria e il pitiatismo
MASSIMO MESCHINI, Il mito del parricidio come mito della nominazione
PHILIPPE RAPPARD, L'isteria nei suoi rapporti con le psicosi
CHARLES BOUAZIS, L'esperienza isterica del tempo
FABRIZIO SCARSO, L'etnica
MONICA TORRES, La questione dell'isteria nell'uomo
GEORGES LANTERI-LAURA, L'isteria e la nascita della neurologia clinica: l'opera di Joseph Babinski e di Jules Déjerine
HERMANN LANG, La nozione di padre in Freud
JEAN-PAUL VALABREGA, Conversione isterica e conversione psicosomatica
MICHEL DEMANGEAT, L'istituzione psichiatrica esposta al rischio della psicanalisi
FRANCISCO ESTEVEZ, Isteria, amore e poesia
PAUL MATHIS, Isteria e letteratura
|
|
| | |