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Bella (Isabella) Achmadulina
Poesia

Collana: Collana di poesia

pp 306   16,53 €
Anno pubblicazione: 1998
ISBN: 9788877704665

Archivio

Raccolta di poesie di Bella Achmadulina.

 
Scheda

Amore, ricordo e malinconia nel canto immaginifico dell'ultima rappresentante della triade d'oro della poesia russa femminile

Raccolte in questo volume, le liriche di Bella Achmadulina restituiscono alla poesia il suo ruolo di forza creatrice, la sua capacità simbolica di reinventare la realtà attraverso una rete di corrispondenze imprevedibili tra natura e spirito. Nei versi limpidi e ritmati viene enfatizzato il potere simbolico della parola poetica, che amplia il suo significato originario per divenire una forma di realtà tout court, in grado di evocare luoghi, sentimenti, persone.
All'ambiente naturale, fonte d'ispirazione, referente simbolico e specchio dei moti dell'anima, risponde l'apertura ai misteriosi territori dell'emozione: l'amore come sentimento pervasivo e vivificante, nonché condizione di mancanza e distacco, destino ineluttabile di incompletezza.
In tempi di persecuzioni politiche e censura, la grande poetessa russa invoca libertà di spirito e di parola, caricando la sua poesia di responsabilità etica. Una ricerca costante del ruolo del poeta nella società “del disgelo” sovietico. Incontro e confronto col disagio dello stesso lettore.

«Dopo tanto realismo socialista, la poesia torna a essere, grazie anche all'Achmadulina, libera invenzione della mente, della fantasia, del cuore».
(Angelo Mundula, "L'Osservatore Romano")

 
Abstract

Straordinaria rappresentante di una Russia millenaria, Bella Achmadulina è oggi la più grande poetessa di questa immensa regione. Prima di lei, forse solo per ordine cronologico, Anna Achmatova e Marina Cvetaeva. Accanto a lei, per ricordare le battaglie di questo secolo, Josif Brodskij, Evgenij Evtušenko, Aleksandr Kušner.

 

Documenti multimediali offerti

Bella Achmadulina, Poesia (39.61 kilobytes)


Indice

Introduzione di Bella Achmadulina
Quindici ragazzi, ma forse più
I sonnambuli
Nomi di donne georgiane
Mi affascina lo stile d'un tempo
Pensavo che tu mi fossi nemico
Sulla mia strada, un anno dopo l'altro
La motoretta
Il distributore di acqua minerale
La candela
Ci separiamo ed ecco che in quest'attimo
Il magnetofono
Esorcismo
In una casa di vacanza abbandonata
Preludio al raffreddore
Paesaggio
Piccoli aeroplani
Crepuscolo
Autunno
Inverno
Notte
In memoria di Boris Pasternak
La fiaba della Pioggia
Brivido
Disegno
Avventura in una bottega antiquaria
Mutismo
Qualcos'altro
Lezioni di musica
Un quarto di secolo fa Elabuga
Nota biografica
Giuro
Inverno al sud. È arrivato lontano
Una brutta primavera
Non scrivere nella tempesta
Pioggia e giardino
La notte di san Bartolomeo
Quand'anche il malfattore non sia
Nevicata
Tormenta
Ricordo di Jalta
Descrizione di una notte
S'incontrarono, iniziarono a parlare
Sbirciando sul far del mattino
Lentezza
Un giorno, dondolando sull'orlo
La casa e il bosco
La invidio, è giovane e magra
Fotografia
Il romanzo della dacia
Ricordo che ero viva
La casa
Due ghepardi
È arrivata. È lì. Ha diciott'anni
Amo la scuola di Gnesiny
Meraviglioso teatro del verso
Viandante
Le caratteristiche dell'atelier di un artista
Una rosa
Alle cinque fa buio, e ancor prima
Incominciammo insieme: gli operai, l'inverno e io
Il giardino
La tua storia è tale che gli uomini
Ladyžino
Gioia a Tarus
Luna fino al mattino
Il mattino dopo la luna
Il Giorno del 12 marzo
La gelosia dello spazio
La benevolenza dello spazio
La severità dello spazio
Luce e nebbia
Alba
Il penultimo ciliegio selvatico
Conosco il segreto di una splendida fioritura
La notte in cui cadono le mele
La passeggiata
Il Giorno di Raffaello
Lebedin mio
Il giardino-cavaliere
La palla dimenticata
La farfalla
Mosca: la casa in via delle Corse
Morte di una civetta
La morte del ciliegio selvatico. 1
La morte del ciliegio selvatico. 2
La morte di Francuzov
Suono premonitore
Alla luna da un geloso
Da qui fino in capo al mondo
Essere così: lasciatemi
Zvëzdkin mi ha detto che è innamorato di me
Quanti sono invidiosi di questa piccola
Amo indugiare di notte al pensiero
Paška
Il rumore del silenzio
Domenica è giunta. Non sono affatto triste
L'ingresso era vietato. Non lo sapevo e sono entrata
Quando bene volevo a Boris!
La notte del 6 giugno
Mezzanotte in punto, e la notte sta fra i rinnegati
Illudendosi dell'immortalità dell'anima
Muro
La mostruosa e trasparente stazione climatica
La casa con la torre
Il gesto della rosa
Litorale
La scogliera
Questa riva è delirio di due albe che s'azzuffano
Ovunque rocce, fiordi, da cui le creature
Il confine dei ghiacci estivi lapponi non è lontano
Il 6 giugno
Io sono solo il piede della mia montagna
Non è per dimenticare qualcosa
Mi è dato un giugno freddo e spazioso
Forse perché il mughetto è ingiallito
È ora, addio, mia roccia
Notturno
Il buio è nell'assenza, nella disgrazia
Il ciliegio selvatico delle notti bianche
Lillà, lillà, se non fosse finita male
Solo giugno ha scaldato le acque di Sortavala
Entrai nel lilla, nel covo e nel grembo
Qui lo spazio non è mai gioioso
− Cos'è, cos'è? −. Dormi, è l'arsura nella fronte
L'albero di Natale nel corridoio d'ospedale
Vado in giro per la robusta primavera

 
Relazioni
siti di riferimento
www.spirali.it (sito)
eco di stampa
Achmadulina a Pordenonelegge, Avvenire (06-09-2006)
Addio a Bella Akhmadulina (01-12-2010)
Akhmadulina, la poetessa del disgelo (01-12-2010)
Bella Achmadulina (01-01-2008)
Bella Achmadulina a Ferrara (01-08-1998)
Bella Achmadulina, una voce nel disgelo (26-03-2011)
Bella Akhmadulina, musa del disgelo (01-12-2010)
Colori e sensazioni della più autentica anima russa (07-08-1998)
La Biblioteca (25-06-1998)
La verità poetica? «Si trova dietro il mio tavolo» (09-05-1998)
Le poesie della ragazza dalla treccia rossa (22-04-2010)
Morta la poetessa russa Achmadulina (01-12-2010)
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