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Il traduttore libertino. Parola. Scrittura. Città
Libro
pp. 226
15,49 €
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Saggio di Francesco Saba Sardi.
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Libertino, come a dire spregiatore di dogmi, secondo l'accezione attribuita al termine dal Seicento in poi prima che venisse piegato a tutt'altro significare. Tolleranza, insomma. E in questo "dialogo non filosofico" si scontrano infatti un Giocoso, attuale assertore della libera fecondità della Parola (parlante, scrivente, dipingente, danzante, cantante…) e un Semantico, altrettanto attuale, accademico, assertore della alquanto metafisica riduzione della parola a un sapere fondantesi sul biologismo delle circonvoluzioni cerebrali. Un dialogo che, prendendo le mosse dalla microcosmica eppure importantissima vexata quaestio della traduzione, attraversa la Scrittà, intendendo la città come fondazione e sede della scrittura, la felicità del narrare che nega, contesta, esalta, e si conclude con un Elogio dell'oscurità, infera e paradisiaca patria della póiesis contrapposta all'aridità della téchne.
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